Trani conosciuta come “la perla dell’Adriatico”
La città di Trani
La città, conosciuta anche come “la perla dell’Adriatico”, è famosa per la Cattedrale romanica che si affaccia direttamente sul mare, inserita nella lista delle “meraviglie italiane”, oltre che per la produzione di un particolare tipo di marmo (la pietra di Trani) e di vino Moscato.
Importante meta turistica, la città è ricca di bellezze artistiche ed architettoniche, chiese di ogni epoca e palazzi signorili, testimonianze del suo glorioso passato: importante scalo commerciale fino al XVI secolo, si pensa vi sia stato promulgato il primo codice marittimo del mondo occidentale, gli Ordinamenta et consuetudo maris, nel 1063.
Le origini della città si perdono nella notte dei tempi. Alcuni ritrovamenti archeologici (tracce di insediamenti abitativi dell’Età del bronzo a Capo Colonna) attestano le sue origini preistoriche, ma le tracce più concrete arrivano non prima della conquista dei Romani.
Il porto, la cui naturale insenatura lo rendeva un punto d’approdo strategico per la protezione delle navi, divenne uno dei principali punti d’imbarco per i crociati in partenza verso la Terrasanta.
L’apice della prosperità venne raggiunto sotto la dominazione sveva: Federico II concesse numerosi privilegi commerciali e amministrativi alla città e promosse la costruzione di nuove fortificazioni, il Castello, nel 1233, e la nuova cinta muraria, che protesse l’intera insenatura del porto e promosse l’espansione urbanistica della città, che fino ad allora era di poco cresciuta al di là delle antiche mura longobarde
La comunità ebraica
La presenza di un notevole insediamento ebraico contribuì in modo determinante alla prosperità tranese: la comunità animava infatti i commerci e gli studi e rappresentò per lungo tempo il maggiore insediamento dell’Italia meridionale.
Gli ebrei si insediarono nella Giudecca, quartiere sito nella parte orientale del borgo antico e collegato al porto: proprio la via che scende al porto è denominata tutt’oggi via Cambio, in memoria dei banchi di cambio della comunità ebraica, oltre che di amalfitani e ravellesi. Nella Giudecca erano presenti ben 4 sinagoghe, di cui si sono conservate la sinagoga ‘Grande’ – poi chiesa di S. Anna ed oggi Museo – e la sinagoga Scolanova.
La comunità ebraica venne tutelata sia dai sovrani normanni che da quelli svevi: con l’arrivo degli Angioini la situazione peggiorò. L’annichilimento della cultura e delle tradizioni ebraiche conobbe il suo apice durante il regno di Carlo III di Durazzo, che fece trasformare le 4 sinagoghe della Giudecca in chiese cristiane.
Sebbene la comunità si fosse in qualche modo conservata, solo con l’arrivo di Alfonso d’Aragona si riebbe l’antica tolleranza religiosa e la comunità venne rimpinguata grazie agli ebrei in fuga dalla Spagna.
La comunità ebraica sopravvisse in città fino al 1541, quando Carlo V decretò la definitiva espulsione degli ebrei dal suo regno.
In memoria dell’importante presenza ebraica in Trani, una nuova comunità ebraica è stata istituita nel 2004.
La Cattedrale di Trani
La Cattedrale di Trani è intitolata al santo patrono, San Nicola Pellegrino, ed è senza dubbio la costruzione più prestigiosa della città pugliese. Classico esempio di architettura romanica pugliese, la Cattedrale venne costruita immediatamente dopo la santificazione di San Nicola Pellegrino, durante la dominazione normanna. Per secoli la cripta (parte della preesistente chiesa di Santa Maria, precedente chiesa principale) ha custodito insigni reliquie, ad esempio il corpo della martire orientale Santa Febronia, di cui è possibile ancora oggi ammirare un pregevole reliquiario del XVIII secolo ed un dipinto ovale che la raffigurano, presso il Museo Diocesano.
La costruzione è stata realizzata usando il materiale di tufo calcareo tipico della zona: si tratta della pietra di Trani estratta dalle cave della città, caratterizzata da un colore roseo chiarissimo, quasi bianco.
Il piazzale situato dinanzi all’edificio romanico si presta ad eventi artistici di vario genere, grazie alla stupenda cornice offerta dalla maestosità della Cattedrale e dal mare. La piazza ha ospitato numerosi concerti di artisti internazionali e non, tra cui George Benson, Massimo Ranieri, Elton John, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi.
Monastero di Colonna
La chiesa di Santa Maria di Colonna, situata sulla penisoletta di Capo Colonna, è a poco più di un miglio dal centro della città, un tempo fuori dall’abitato urbano, ma adesso compresa al centro di una florida zona turistico-residenziale.
Fu fondata, insieme all’attiguo monastero benedettino, tra la fine del sec XI e l’inizio del XII, dal nobile tranese Goffredo Siniscalco.
La facciata principale si avvale di elementi decorativi tipici dell’architettura romanica: il rosone, un arco lavorato e sostenuto da agili colonnine, un architrave di finissima fattura (proveniente da un monumento pagano) e una serie di archetti pensili della cuspide. Nella Chiesa si conserva il Crocifisso ligneo del XV secolo, oltraggiato dai corsari saraceni e un prezioso altare donato dal Gran Duca di Toscana, in cambio delle reliquie di Santo Stefano, che qui si veneravano fino al 1684.
Attualmente il monastero è utilizzato per iniziative culturali, concerti di musica Jazz e Classica all’interno dello splendido chiostro o nel cortile esterno. Notevole è la veduta panoramica di cui si può fruire, salendo al piano superiore, dal quale è possibile osservare la costa antistante il lungomare, sino alla villa comunale con la cattedrale sullo sfondo.
Il Castello Svevo
Il castello svevo di Trani è un castello edificato nella città di Trani nel 1233 sotto il regno di Federico II. Nel castello soggiornò spesso il figlio di Federico, Manfredi, che il 2 giugno del 1259 vi sposò la seconda moglie, Elena Ducas.
Il fortino visto dalla Cattedrale
All’estremità sinistra della villa comunale si accede all’antico fortilizio destinato alla protezione dell’estrema punta orientale del porto: il fortino è un’opera di fortificazione posta a protezione dell’ingresso del porto, sul molo di Sant’Antonio, che prende il nome da un edificio religioso del XII secolo, la chiesa di Sant’Antonio Abate, inglobata definitivamente nel 1541 all’interno della costruzione difensiva preesistente a seguito della fortificazione voluta dal Viceré Pietro de Toledo per esigenze difensive della rada del porto. La chiesa e il fortino sono stati oggetto di restauro negli anni ’80
Dalla sommità del fortino è possibile ammirare tutta l’insenatura su cui si affaccia il borgo antico, distinguendo chiaramente la Cattedrale e le caratteristiche absidi della chiesa di Ognissanti. Questo punto panoramico è considerato dai suoi abitanti uno dei posti più belli e suggestivi della città.
Torre dell’Orologio
La torre medievale è l’edificio più alto del centro storico dopo il campanile della Cattedrale. Venne fatta edificare dal Sindaco Spirito de Piczioni, nel 1473, attigua alla chiesa di San Donato. All’interno della torre, di proprietà del Comune, venne collocato un orologio meccanico, uno dei primi nel Regno di Napoli. La base della torre reca lo stemma originario della città. La torre è stata restaurata nel 1931, mentre l’orologio è stato ripristinato dopo anni di incuria solo nel 1994. Oggi la torre non è accessibile al pubblico.
Palazzo Caccetta
Il Palazzo è da ritenersi una delle opere più interessanti dell’architettura del Rinascimento a Trani. La facciata principale è stata realizzata principalmente in stile tardogotico, ma oltre al portale ad arco gotico a raggiera sono presenti elementi architettonici di stili diversi,c ome ad esempio la bellissima trifora in corrispondenza del portone principale d’ingresso.
Nel 1484, re Ferdinando confiscò il palazzo a Simone Caccetta, a causa di un tentativo di rivolta contro l’autorità regia, vendendolo per 1000 ducati all’Università di Trani. Di proprietà del comune, ha ospitato i governatori veneti fino al 1509, diventò convento dei monaci Teresiniani nel 1642 e Seminario nel settecento. Attualmente è una delle sedi staccate del Palazzo di Giustizia.
La tradizione vuole che da questo palazzo la notte del 13 febbraio 1503 partì la notizia per tutt’Italia della vittoria dei 13 cavalieri italiani capeggiati da Ettore Fieramosca sui francesi nella Disfida di Barletta.
Palazzo Antonacci Telesio
Dopo l’incendio delle case degli Antonacci nel 1799, il palazzo fu edificato in quel sito nei primi anni dell’Ottocento dalla famiglia Antonacci e passò poi per successione alla famiglia Telesio, insignita del titolo di duca di Toritto, che tuttora lo abita. Con la facciata principale rivolta verso il porto sulla odierna Piazza Quercia, ha subito un ampliamento sul lato est, dopo la demolizione delle mura federiciane, nel 1845 ad opera dell’architetto Luigi Castellucci di Bitonto, il quale pure adeguò la facciata su piazza Quercia allo stile neoclassico. Il palazzo ospita all’interno il Museo delle Carrozze: una raccolta di 33 carrozze ottocentesche, appartenenti per lo più alla famiglia Telesio, oltre a finimenti e divise da cocchiere. L’importanza di questa raccolta sta nell’illustrare l’abilità artigianale dell’epoca e nel far rivivere la storia di un’intera classe sociale e di tutti coloro che per essa operavano.
Villa comunale
È il giardino pubblico più grande della città. Si estende su un terrazzamento a picco sul mare, cinto dai bastioni delle antiche fortificazioni della città. La posizione della villa offre, sul lato sud, una splendida vista panoramica del lungomare fino al Monastero di Santa Maria di Colonna, mentre dal lato nord si accede al Fortino, da cui si può godere della vista dell’intera insenatura del porto e della Cattedrale.
L’area è piantumata a palme, lecci, querce e pini, ed è abbellita da aiuole, fontanelle e giochi per bambini. Nella parte sud è presente un acquario contenente 18 vasche valorizzate con pietra di Trani che ospitano circa 500 pesci di innumerevoli specie provenienti da quasi tutti i laghi e fiumi del mondo e piante acquatiche ornamentali. Sul viale, collocato di fronte all’ingresso principale, si trova il Monumento ai Caduti, scolpito nel 1923 dal tranese Antonio Bassi. Percorrendo il viale si incontra uno chalet del XIX secolo, sede di mostre e iniziative culturali a cura di artisti locali, e la cassa armonica, realizzata nel 1888 e recentemente restaurata.
Musei
- Museo diocesano la cui sede è il Palazzo Lodisposto, che comprende numerosi reperti recuperati dalla cattedrale e dalle varie chiese cittadine. Nel corso degli anni il suo patrimonio si è notevolmente arricchito di opere e reperti di grande valore artistico e storico.
- Museo ebraico situato presso la sinagoga di sant’Anna, raccoglie opere e testimonianze della storie ebraica cittadina, è l’unico museo ebraico del sud Italia.
- Pinacoteca Ivo Scaringi la cui sede è nel palazzo Beltrani, raccoglie una collezione di opere del pittore tranese Ivo Scaringi, donata dalla famiglia.
- Museo delle carrozze, sede presso il palazzo Antonacci in piazza Quercia, sono ospitate circa 40 carrozze appartenute ai duchi Telesio e divise di cocchieri e finimenti per i cavalli.